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Quando lo stress morde

Che cosa fare per riemergere quando siamo sotto pressione continua

Di “stress” si è sempre parlato ma negli ultimi tempi sembra che questo tema sia ancora più caldo. La crisi, la difficoltà del lavoro, le relazioni personali, la famiglia…tutte possibili fonti di stress, laddove si percepisca un sovraccarico fisico ed emotivo o un senso di minaccia latente e generalizzata.


Sebbene livelli adeguati di stress possano stimolare risposte efficaci di fronte ad uno stimolo, è dimostrato che un livello troppo alto e costante di stress è dannoso per la salute: indebolisce le attività cerebrali, indebolisce la memoria, rende meno capaci di pensare chiaramente e di decidere coerentemente.

In uno studio del 2012, il Prof. Wiborg, professore associato al Centro per la Ricerca Psichiatrica all’Università di Aarhus (Danimarca) ha dimostrato che alcune forme di depressione possono essere correlate allo stress cronico. Questo accade perché sotto stress aumenta la produzione di adrenalina e cortisolo (i cosiddetti “Ormoni dello Stress”). Se i livelli di questi ormoni nel sangue rimangono alti, incidono in maniera nociva sul battito cardiaco, sulla pressione sanguigna, sulla densità ossea e muscolare, sulle risposte immunitarie e infiammatorie. Inoltre, sotto stress pervasivo e costante, viene inibita la formazione di nuove connessioni neurali nell’ippocampo, la zona del cervello responsabile della codifica e della conservazione di nuove memorie e della loro etichettatura emozionale.

Lo stress cronico può generare una certa assuefazione e rischiamo quasi di “dimenticare” di avercelo. Così ci priviamo della possibilità di adottare iniziative per ridurre lo stato in cui ci si trova, limitando la capacità di trovare alternative e conducendo via via al “burnout”, la situazione estrema in cui ci si sente mentalmente esausti.

Che cosa possiamo fare in questi casi? Molti studi ci dicono che possiamo condurre alcune attività e sviluppare una serie di comportamenti che, non solo possono farci sentire meglio durante le giornate stressanti, ma possono anche prevenire danni cerebrali, mantenendo in salute le nostre funzioni cognitive durante tutta la vita. 

Ecco alcune possibilità per ridurre i livelli di stress.

  • Ristrutturare in positivo: in uno studio condotto nell’Università di Harvard (2009), alcuni studenti sono stati convinti dagli sperimentatori (per lo scopo dello studio) che lo stress che provavano prima degli esami di fatto li aiutava ad ottenere performance eccellenti e voti più alti. In effetti, questo gruppo di studenti otteneva voti migliori rispetto a chi non aveva ricevuto questo tipo di “ristrutturazione di significato” e che quindi non era convinto dell’utilità dello stress. Sembra quindi che semplicemente cambiando il modo in cui si considerano certe situazioni, focalizzandosi sugli aspetti positivi della vita, essendo grati per quello che si ha, invece che rammaricandosi per quello che manca, possa aumentare l’abilità di gestire lo stress e costruire la propria resilienza personale.
  • Assumere il controllo: fare la vittima non ha senso e non aiuta. Invece è consigliabile trovare tutte le soluzioni che aumentino la nostra presa di controllo sulla situazione stressante. Inoltre è dimostrato che esiste una diretta correlazione tra la sensazione psicologica di essere in controllo, l’aumento della resilienza e la capacità di contrastare lo stress.
  • Respirare adeguatamente: per quanto la respirazione sia automatica, sotto stress tende a modificarsi in modo anomalo e involontario. Invece una corretta respirazione, profonda e addominale, ha vari effetti positivi sul corpo, tra cui l’ossigenazione del sangue, che conduce a un “risveglio” del cervello, al rilassamento dei muscoli e della mente. Gli esercizi di respirazione sono di particolare utilità perché possono essere fatti ovunque e hanno un effetto rapidissimo nel ridurre lo stress.
  • Fare esercizio fisico: uno studio del 2012 dimostra che uno sforzo aerobico contribuisce alla generazione di nuovi neuroni nell’ippocampo e di connessioni cerebrali. Inoltre, stimolando la produzione di endorfine (dette "ormoni del benessere”), questo tipo di esercizio contribuisce all’autostima e alla fiducia in se stessi. Tutto questo tende a indebolire gli effetti nocivi dello stress. 
  • Rilassarsi: attività come la mindfulness, la meditazione, la visualizzazione positiva, il tai-chi, lo yoga, il passeggiare in un bel luogo naturale o fare qualsiasi altra cosa che aiuti a rilassare la mente e a far sentire a proprio agio, diminuiscono la tensione muscolare, la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco e respiratorio.
  • Socializzare: quando si è sotto stress e di malumore, è facile cedere alla voglia di solitudine e a tralasciare le relazioni sociali. La solitudine è direttamente correlata a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari, alla depressione, a una maggiore qualità del sonno. Uno studio del 2010 dimostra che mantenere relazioni sociali ha effetti importantissimi sulla salute, sia fisica che mentale. Quindi è importante cercare attivamente e trovare tempo per connettersi con gli altri, siano essi amici o familiari.
  • Ridere e sorridere: tutti abbiamo sperimentato come ci si senta meglio dopo aver passato del tempo in allegria, a ridere. È dimostrato che ridere e sorridere ha anche effetti positivi sui livelli di stress, riducendo il cortisolo e l’adrenalina nel sangue. Quindi via libera al divertirsi con gli amici, vedere un film comico, leggere libri umoristici o fare qualsiasi cosa che ci faccia anche solo pensare a qualcosa di divertente.

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